LA FIERA DI ROVIGO LIBERAMENTE INTERPRETATA
85 anni di Fiera
raccontati attraverso manifesti, immagini, storie |
QUANDO: da lunedì 12 a giovedì 15 ottobre 2015
DOVE: Sala Gran Guardia, P.zza Vittorio Emanuele II-Rovigo Nell’ambito della 533ª Fiera di Ottobre, L’Associazione Culturale TeradaMar, in collaborazione con il Comune di Rovigo, organizza dal 12 al 15 ottobre una mostra multimediale alla Sala Gran Guardia a Rovigo. “La Fiera di Rovigo liberamente interpretata” si propone di compiere un excursus storico-artistico degli ultimi 85 anni attraverso una mostra documentaria multimediale dei manifesti creati per la Fiera e custoditi nell’Archivio del Comune di Rovigo. Durante la Mostra si alterneranno i racconti, le ispirazioni di protagonisti della vita culturale rodigina. PROGRAMMA: download |
CIÒ CHE NON SI CONOSCE ATTRAE...una storia sconosciuta del Polesine
12 aprile 2011, Arquà Polesine (Barchesse del Castello)
Il prof. Antonio Dimer Manzolli ha tenuto una conversazione sul tema “Ciò che non si conosce attrae. Una storia sconosciuta del Polesine…una storia di attualità”.
Si tratta della straordinaria vicenda del Prof. Luigi Salvini e della sua Repubblica di Bosgattia.
La conversazione, organizzata con l'associazione Teradamar, era inserita nell’ambito della “Settimana della cultura”.
L’11 febbraio 1911, esattamente 100 anni fa, nasceva a Milano Luigi Salvini, un uomo di una cultura straordinaria, slavista di fama mondiale, verso i vent'anni era già noto per il suo singolare impegno linguistico e per la sua preparazione nel campo filologico, tanto che qualche anno più tardi venne nominato ispettore centrale per l'insegnamento delle lingue del Ministero della Pubblica istruzione (probabilmente era ed è stato l'unico funzionario che a 25 anni si è trovato ad un tale grado nell'Amministrazione dello Stato).
Nel 1947 gli venne conferita per chiara fama la libera docenza in filologia slava. In Polesine il prof. Salvini, seguace di Diana, trovò i suoi due grandi amori: la moglie, la signora Matelda, figlia del celebre musicista adriese Nino Cattozzo, e la bellezza di questa terra incontaminata, una bellezza che volle far conoscere agli altri, soprattutto ai tanti amici in tutta Europa.
Siamo alle fine degli anni trenta. Il periodo della guerra parla soltanto di paure, distruzioni, dispersi, morti. Ma con la liberazione, si fa galoppare la fantasia. Si esce da un lungo letargo per "pensare" in libertà. E Luigi Salvini fa nascere la sua Tamisiana Repubblica di Bosgattia, dove uomo e natura diventavano un tutt'uno. E così la golena di Panarella, in comune di Papozze, là dove il Po, dopo essersi separato dal Po di Goro, fa un'ampia ansa, con un fascino selvaggio e sempre mutevole, secondo l'ora ed il tempo, assunse il ruolo principale. Chi andava alla “Tamisiana repubblica di Bosgattia" non poteva certo mettersi a pancia al sole, ma per vivere doveva arrangiarsi con quello che offriva la natura, del resto molto generosa, cacciando e soprattutto pescando.
A Bosgattia le case sono semplici tende; il gas fornisce la luce; niente letture, niente musica, niente radio, niente notizie che interessano l'altro mondo, quello al di là dei confini dell'isola. Per entrare occorre il passaporto. Si spende soltanto il "Sievaloro", carta moneta stampata a "Bosgattia". "Bosgattia" è visitata da numerosissimi amici del professor Salvini, studiosi provenienti da ogni parte dell'Europa.
L’esperienza durò 10 anni sino al 1955, il prof. Salvini morirà il 5 giugno 1957.
Ora cosa rimane? I ricordi nitidi di un mondo di sogni, di una stagione irripetibile. Ed anche le testimonianze di poche, pochissime persone che con il professor Salvini hanno vissuto le loro estati più belle. Come Renato Bersaglia, vivandiere della repubblica che gelosamente conserva pacchetti di monete dell’isola il “Cievaloro” e francobolli. Renato non ha dubbi, il prof. Salvini era quasi un padre e se lo ricorda al tramonto seduto a fumare la pipa In quei momenti non parlava: forse ascoltava il silenzio della campagna o la voce del grande fiume che sempre arrivava al suo cuore.
Il prof. Antonio Dimer Manzolli ha tenuto una conversazione sul tema “Ciò che non si conosce attrae. Una storia sconosciuta del Polesine…una storia di attualità”.
Si tratta della straordinaria vicenda del Prof. Luigi Salvini e della sua Repubblica di Bosgattia.
La conversazione, organizzata con l'associazione Teradamar, era inserita nell’ambito della “Settimana della cultura”.
L’11 febbraio 1911, esattamente 100 anni fa, nasceva a Milano Luigi Salvini, un uomo di una cultura straordinaria, slavista di fama mondiale, verso i vent'anni era già noto per il suo singolare impegno linguistico e per la sua preparazione nel campo filologico, tanto che qualche anno più tardi venne nominato ispettore centrale per l'insegnamento delle lingue del Ministero della Pubblica istruzione (probabilmente era ed è stato l'unico funzionario che a 25 anni si è trovato ad un tale grado nell'Amministrazione dello Stato).
Nel 1947 gli venne conferita per chiara fama la libera docenza in filologia slava. In Polesine il prof. Salvini, seguace di Diana, trovò i suoi due grandi amori: la moglie, la signora Matelda, figlia del celebre musicista adriese Nino Cattozzo, e la bellezza di questa terra incontaminata, una bellezza che volle far conoscere agli altri, soprattutto ai tanti amici in tutta Europa.
Siamo alle fine degli anni trenta. Il periodo della guerra parla soltanto di paure, distruzioni, dispersi, morti. Ma con la liberazione, si fa galoppare la fantasia. Si esce da un lungo letargo per "pensare" in libertà. E Luigi Salvini fa nascere la sua Tamisiana Repubblica di Bosgattia, dove uomo e natura diventavano un tutt'uno. E così la golena di Panarella, in comune di Papozze, là dove il Po, dopo essersi separato dal Po di Goro, fa un'ampia ansa, con un fascino selvaggio e sempre mutevole, secondo l'ora ed il tempo, assunse il ruolo principale. Chi andava alla “Tamisiana repubblica di Bosgattia" non poteva certo mettersi a pancia al sole, ma per vivere doveva arrangiarsi con quello che offriva la natura, del resto molto generosa, cacciando e soprattutto pescando.
A Bosgattia le case sono semplici tende; il gas fornisce la luce; niente letture, niente musica, niente radio, niente notizie che interessano l'altro mondo, quello al di là dei confini dell'isola. Per entrare occorre il passaporto. Si spende soltanto il "Sievaloro", carta moneta stampata a "Bosgattia". "Bosgattia" è visitata da numerosissimi amici del professor Salvini, studiosi provenienti da ogni parte dell'Europa.
L’esperienza durò 10 anni sino al 1955, il prof. Salvini morirà il 5 giugno 1957.
Ora cosa rimane? I ricordi nitidi di un mondo di sogni, di una stagione irripetibile. Ed anche le testimonianze di poche, pochissime persone che con il professor Salvini hanno vissuto le loro estati più belle. Come Renato Bersaglia, vivandiere della repubblica che gelosamente conserva pacchetti di monete dell’isola il “Cievaloro” e francobolli. Renato non ha dubbi, il prof. Salvini era quasi un padre e se lo ricorda al tramonto seduto a fumare la pipa In quei momenti non parlava: forse ascoltava il silenzio della campagna o la voce del grande fiume che sempre arrivava al suo cuore.
Conversazioni ed immagini sui mulini natanti sul Po
9 dicembre 2010, Santa Maria Maddalena (auditorium)
L'iniziativa era inserita nella XVI Settimana dei Beni Culturali in Polesine.
Elemento ricorrente e caratteristico del paesaggio del fiume Po tra la fine del ‘600 e i primi anni del ‘900, il mulino galleggiante era il punto di riferimento della vita sociale ed economica del tempo. Gli opifici natanti esistenti sul Po da Cremona al Delta erano oltre 300. Con il contributo del Comune di Occhiobello, l’associazione culturale Teradamar in collaborazione con il Tpo, propone una serata di conversazioni ed immagini sull’aspetto culturale ed antropologico della vita sul fiume. Relatore Roberto Roda, ricercatore del Centro di Documentazione Storica – Centro Etnografico Ferrarese.
Associazione Teradamar
P.le G. D'Annunzio, 41 - 45100 Rovigo
e-mail: [email protected] // [email protected]
CF 93030250299
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